San Provenzal

Un coro entusiasta intona canti che dalla tradizione approdano al pop e mediano saggiamente  la spensieratezza dei piccoli interpreti  con  il sentimento profondo del Natale.

Seduto sulla panchina rossa, adagiata alla vetrata dell'androne, il piccolo gruppo docente non resiste alla tentazione di parlare delle feste imminenti. Richiamato al silenzio  dai  professori di musica,  alle prese con le prove generali del concerto natalizio, trasforma il chiacchierio in un lieve sussurro.

-Shhhh, silenzio, per favore!

Ma come si fa a non commentare?

Sono gli ultimi momenti che gli insegnanti di Provenzal e  di San Vittore condividono nello stesso edificio e un pizzico di nonsochè si coglie dai discorsi e dai sorrisi che pian piano vanno in crescendo, mentre una collega offre il pandoro, accompagnando il ritmo musicale con il pon pon svolazzante del cappello rosso .

Sono trascorsi più di tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico e la temporanea, e contemporanea, permanenza dei due plessi dell'IC nello stesso edificio è approdata spontaneamente alla creazione di dinamiche relazionali intrise del buon sapore di quei legami umani che arricchiscono e sostengono i rapporti  professionali.

Giorno dopo giorno, la nuova comunità educante ha mostrato di essere in grado di  “so-stare” a scuola gestendo esigenze logistiche; di “com- prendere e con-tenere” l’altro attraverso il confronto, la relazione, il dialogo, la risoluzione  condivisa di problematiche.

Impegno comune  è stato quello di trasmettere a tutti gli stakeholders la convinzione del valore indiscusso della scuola  come comunità consapevole, aperta al territorio e in grado di governare urgenze. Il rodaggio è  stato veloce e la grande macchina organizzativa, imperniata sul benessere dei bambini, ha dato prova della sua funzionalità.

I bambini sono stati la priorità, mai persa di vista, ed è stato  sorprendente constatare che  sono stati  loro i primi a conquistare l’ambiente e a stringere legami amicali, con la spontaneità propria della giovane età.

Il quotidiano ha visto evolvere i semplici saluti tra colleghi in sorrisi al caffè, addolciti da qualche cioccolatino e piccolo assaggio goloso,  prima dell’inizio delle lezioni. È  stato un tangibile andare verso l'altro,  comprenderne le esigenze e le peculiarità,  rimuovere cavilli, smorzare situazioni.

Le prove di evacuazione pianificate con lungimiranza; la mensa riorganizzata per accogliere un'utenza  quasi raddoppiata; intervalli scanditi in modo oculato; le attività proposte dal territorio accolte e fruite in modo globale; la mega pizzata  volano di piacevoli scoperte umane, hanno evidenziato una capacità di coordinamento  non comune da parte delle referenti , dei docenti e del personale ata .

Certo è che i sentimenti, che pian piano facevano capolino dai discorsi, hanno  svelato tutta loro  profondità  durante lo scambio  di piccoli simboli natalizi tra i due plessi: un alberello intagliato nel legno e un angelo di lana, titolati a ricordare il tempo trascorso insieme.

Il 13 gennaio San Vittore tornerà a “casa” e sarà bello  rivedere i propri spazi , ma sicuramente la sensazione di aver costruito qualcosa di “unico” e  importante sarà una certezza da curare e da propagandare con  orgoglio..

Grazie colleghe e colleghi, davvero grazie di cuore!!!

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